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Hayez e il melodramma

Nel 1843 Verdi compone  I Lombardi alla prima Crociata di Tommaso Grossi (1826), che con l'aria O Signore dal tetto natio,  apre la fase risorgimentale delle opere verdiane.
Coinvolto dalla storia, Hayez compone La sete patita dai primi Crociati sotto Gerusalemme (1833)

Nel 1855 realizza una grande composizione (dopo varie rielaborazioni), in cui figura di Pietro l’Eremita che si impegna a infondere coraggio ai Crociati assetati, storia ispirata dalla rivolta popolare dei palermitani contro gli Angioini (1282), che nel clima risorgimentale assume  un valore simbolico come ribellione degli Italiani contro la dominazione straniera. Il quadro raggiunge il culmine della popolarità quando Giuseppe Verdi compone il melodramma I vespri siciliani, a cui dedica Hayez dedica anche alcuni quadri

Hayez cerca l’ispirazione anche nel dramma in versi I due Foscari di George Byron (1821), una storia ambientata a Venezia nel 1457 quando Jacopo Foscari, figlio del doge Francesco, condannato all’esilio per l’omicidio di un membro del Consiglio dei Dieci, rientra a Venezia per rispondere all’accusa di tradimento e quindi essere di nuovo condannato all’esilio
Hayez dipinge il quadro L’ultimo abboccamento di Jacopo Foscari con la propria famiglia (1838-1940), che presenta una forte carica emotiva, perché  riprende l’atto del doge Francesco mentre annuncia al figlio, inginocchiato sulla sinistra, la condanna all’esilio perpetuo. Jacopo mostra tutto il suo dolore al pari del padre diviso tra “ragione di Stato” e amore paterno.

Hayez riprende questa vicenda dei Foscari nel quadro Francesco Foscari destituito (1842-1844), in cui sono sintetizzate le sciagure che si sono abbattute sulla famiglia Foscari.  Il Consiglio dei Dieci ha imposto al doge le dimissioni e Francesco siede prostrato sul trono circondato dalla bellissima nuora e dai nipoti. Tutti i simboli presenti nel dipinto stanno a indicare il prevalere del potere politico sui sentimenti familiari e sulla pietà religiosa.
Questi due dipinti hanno influenzato Giuseppe Verdi che nel 1844, compone l’opera I due Foscari e  chiede ad Hayez di disegnare i costumi per la rappresentazione del melodramma nel Teatro alla Scala.

Hayez, dopo il successo dell’opera verdiana, ritorna a riproporre  I due Foscari (1852/1854), nel quale la scena è dominata dal vecchio Doge, sulla sua sinistra sta Jacopo incatenato e inginocchiato, nell’atto di invocare pietà in un insieme che esprime una sensazione di grande sofferenza, alla quale fa da contraltare la fredda indifferenza dei dignitari del doge.

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