Hayez e il melodramma
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Nel 1843 Verdi compone
I
Lombardi alla prima Crociata di Tommaso Grossi (1826),
che con l'aria O
Signore dal tetto natio, apre la fase risorgimentale delle
opere verdiane. |
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Nel 1855 realizza una grande composizione (dopo varie rielaborazioni), in cui figura di Pietro l’Eremita che si impegna a infondere coraggio ai Crociati assetati, storia ispirata dalla rivolta popolare dei palermitani contro gli Angioini (1282), che nel clima risorgimentale assume un valore simbolico come ribellione degli Italiani contro la dominazione straniera. Il quadro raggiunge il culmine della popolarità quando Giuseppe Verdi compone il melodramma I vespri siciliani, a cui dedica Hayez dedica anche alcuni quadri |
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Hayez cerca
l’ispirazione anche nel dramma in versi I
due Foscari di George Byron (1821), una storia ambientata a
Venezia nel 1457 quando Jacopo Foscari, figlio del doge Francesco,
condannato all’esilio per l’omicidio di un membro del Consiglio dei
Dieci, rientra a Venezia per rispondere all’accusa di tradimento e
quindi essere di nuovo condannato all’esilio |
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Hayez riprende questa vicenda dei
Foscari nel quadro Francesco
Foscari destituito (1842-1844), in cui sono sintetizzate le
sciagure che si sono abbattute sulla famiglia Foscari. Il
Consiglio dei Dieci ha imposto al doge le dimissioni e Francesco
siede prostrato sul trono circondato dalla bellissima nuora e dai
nipoti. Tutti i simboli presenti nel
dipinto stanno a indicare il prevalere del potere politico sui
sentimenti familiari e sulla pietà religiosa. |
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Hayez, dopo il successo dell’opera verdiana, ritorna a riproporre I due Foscari (1852/1854), nel quale la scena è dominata dal vecchio Doge, sulla sua sinistra sta Jacopo incatenato e inginocchiato, nell’atto di invocare pietà in un insieme che esprime una sensazione di grande sofferenza, alla quale fa da contraltare la fredda indifferenza dei dignitari del doge. |