


I cefalopodi sono una classe di
molluschi esclusivamente marini, tra i più complessi in termini di
organizzazione corporea. Presentano una testa ben differenziata,
circondata da braccia, e tranne i Nautiloida possiedono una
conchiglia ridotta internamente o del tutto assente.
Il corpo è composto da una testa
ampia con occhi tipicamente molto sviluppati, un
mantello semichiuso che racchiude la cavità palleale,
delle appendici periboccali (otto
braccia con ventose, cirri o dentelli nei Coleoidea,
e pochi decine di tentacoli privi di ventose nei Nautiloida),
un sifone ventrale che funge da propulsione a getto.
Tutti questi componenti derivano dalla modificazione del
piede ancestrale, conferendo ai cefalopodi straordinarie capacità di
movimento e cattura delle prede. Il sistema
nervoso è estremamente sviluppato e differenziato, con gangli
cervellari sovradimensionati e complessi centri di integrazione
sensoriale. Le branchie (ctenidi) alloggiate
nella cavità palleale garantiscono scambi gassosi efficienti. La
maggior parte dei cefalopodi possiede una ghiandola dell’inchiostro
collegata all’imbuto (sifone), utilizzata
come meccanismo di difesa per disorientare i predatori.
Sono solitamente dioici. Il maschio
trasferisce spermatofori tramite un braccio modificato (hectocotylus)
nella cavità palliale della femmina. Le uova, deposte in grappoli o
nascondigli protetti, seguono uno sviluppo generalmente indiretto,
con fasi planctoniche in alcune specie e sviluppo diretto in altre.
Sono presenti in tutti gli oceani, dai mari temperati a
quelli tropicali. Alcune specie colonizzano i pochi metri di
profondità costiera, mentre altre, come il calamaro gigante,
spingono la propria nicchia fino ai 2000–3000 metri. Prediligono
habitat dove possono sfruttare correnti e notevoli variazioni di
pressione per sopravvivere e cacciare. La
propulsione a getto, garantita dall’imbuto,
rende i cefalopodi nuotatori rapidi e agili. Sono predatori attivi,
capaci di cambiare colore e texture del mantello grazie a
cromatofori e iridofori, per mimetizzarsi o comunicare. Molte specie
mostrano comportamenti complessi, come l’uso di strumenti o
l’apprendimento per prova ed errore.