
Cymodocea nodosa (Ucria)
Ascherson, 1870
È una pianta vascolare marina dioica, con fusto
prevalentemente sotterraneo e foglie nastriformi che testimoniano
l’adattamento evolutivo alla vita sommersa. Le foglie sono disposte in ciuffi di 2–5 esemplari, lunghe fino a
30-80 cm e larghe 3–4 mm, con margine finemente dentellato (2-3 per lato) verso l’apice
e con molte nervature (nessuna evidente) e guaina aperta formanti due
appendici. Ogni nodo del rizoma (colore da bianco a rosso, ancorato
al sedimento su cui si sviluppa parallelamente formando estesi tappeti vegetali) emette radici
biancastre (1-2 mm di diametro), che ramificano e stabilizzano la pianta
garantendo l’assorbimento dei nutrienti. La fotosintesi avviene interamente nelle foglie sommerse, che catturano la luce filtrata grazie a
un’elevata densità di cloroplasti. La riproduzione avviene per lo più in modo
asessuato, Infatti, circa il 90 % del rinnovo dei
popolamenti avviene tramite stoloni che si estendono dal rizoma. In primavera,
nelle zone centrali delle praterie, avviene la fioritura. Piante
maschili e femminili rilasciano piccoli fiori unisessuali; i fiori maschili sono ridotti
a due antere portate da un peduncolo fuoriuscenti dalle guaine e
i femminili, interni alla guaina, sono ridotti a 2 ovari con due stili nastriformi ciascuno.
I frutti si sviluppano in acheni compressi a coppie di forma ovoidale e grandi
fino a 8 mm. Questi acheni galleggiano brevemente
prima di depositarsi sul fondale, dando origine a nuove piantine. Colonizza fondali sabbiosi o fangosi ben illuminati e riparati, da 5 fino
a 60 m di profondità. È diffusa nel Mar Mediterraneo e nell’Atlantico
nord-orientale, dal golfo di Guascogna fino al Senegal. Grazie alla sua
tolleranza all’anossia e alla presenza di solfuro d’idrogeno nel sedimento, può
insediarsi anche su matte morte di Posidonia e in lagune a salinità
variabile. La pianta è in grado di stabilizzare
i sedimenti e ridurre l’erosione delle coste.
Offre rifugio e aree di alimentazione per numerosi pesci, crostacei e
molluschi, ospita comunità epifite ricche quasi quanto
quelle delle praterie di Posidonia. Funge anche da stadio nursery per larve e giovanili di molte specie marine. In quanto specie pioniera,
C. nodosa prepara il substrato per
l’insediamento di piante più esigenti, contribuendo alla successiva
diversificazione biologica delle praterie sommerse.


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