Anatomia del Corpo 

 

Pesci - Anatomia - Tessuti

Tessuto Osseo - Scheletro


Argomento trattato anche in Apparato scheletrico


Tessuto scheletrico
Alle varietà dei tessuti che compongono le scaglie, i denticoli cutanei e i denti, si deve aggiungere, nei pesci, la varietà non meno grande dei loro tessuti endoscheletrici.
Il tessuto cordale assume presso i pesci un'importanza che non si riscontra in nessun’altra specie.
I tessuti condroidi e osteodi servono di passaggio tra le categorie abituali del connettivo, della cartilagine e dell'osso che sono ben separati nei vertebrati superiori.

(Cordoide: tessuto di sostegno. Costituisce la corda dorsale (notocorda), presente durante lo sviluppo embrionale in tutti i Cordati.  Nel tessuto cordoide è praticamente assente la sostanza fondamentale; le cellule, una accanto all'altra, sono voluminose e globose e risultano deformate per reciproca compressione; il citoplasma è scarso e confinato alla periferia della cellula assieme al nucleo. Le cellule contengono una notevole quantità di glicogeno che attira acqua, determinando il caratteristico turgore di queste cellule.
Osteoide: tessuto osseo povero di sali di calcio, costituito da fibrille collagene che tendono a fondersi lateralmente, con focolai di iniziale deposizione di calcio.
È prodotto dall’attività degli osteoblasti, e costituisce il precursore del tessuto osseo.)


Secondo i gruppi, l'evoluzione si arresta allo stadio cartilagineo (condroitti) o prosegue nella via dell'ossificazione (osteoitti).
La cartilagine può calcificarsi senza ossificarsi. Un'altra particolarità del tessuto scheletrico dei pesci è d'avere una crescita quasi illimitata. L'osteogenesi si continua durante tutta la vita, con rallentamenti o interruzioni solo nei periodi di sottoalimentazione


Tessuti non calcificati

Tessuto cordale Notocorda
La corda dorsale forma la maggior parte dello scheletro assiale dei ciclostoma, dei disponi e dei condorrei, e solo in alcuni stadi dello sviluppo in tutte le altre specie, dove degenera più o meno precocemente ed è sostituita dal tessuto osseo della colonna vertebrale.
Il residuo della notocorda nei vertebrati prende il nome di nucleus polposus.
È il solo tessuto scheletrico che ha origine direttamente da un epitelio e che sia composto di cellule vacuolari. Ha proprietà meccaniche intermedie tra la cartilagine e il connettivo cellulare. Le sue cellule contengono vacuoli e sono turgescenti.

Mesostroma
Con la comparsa del mesoderma lo scheletro acquista dei nuovi tessuti che sono raramente definitivi, ma servono da matrice alla cartilagine e all'osso.
Il mesostroma è stato descritto come un insieme di filamenti citoplasmatici che uniscono gli abbozzi degli organi e costituiscono dei ponti intracellullari, che aumentano di numero e confluiscono in una rete spongiosa dove mancano i nuclei cellulari ma dove compaiono poi delle fibrille finissime.
Forma lo scheletro gelatinoso o ialino negli embrioni nei pesci.

Mesenchima
Nella maggior parte dei pesci il mesostroma viene rapidamente invaso dalle cellule mesenchimali, che derivano dal mesoderma e più precisamente dalla parete splanica dei miotomi. Durante il periodo leptocefalico le cellule mesenchimali restano alla periferia del mesostroma. Solamente nel corso della metamorfosi lo scheletro gelatinoso è invaso dalle cellule periferiche e diventa il manicotto schelettogeno che darà origine alle vertebre. Il manicotto include la corda dorsale, il tubo neurale e i grossi vasi del tronco e della coda.
Il passaggio dal mesenchima a cartilagine si attua tramite un tessuto trovato in tutti i pesci, formato da grandi cellule ovoidali, compatte, con nucleo piccolo e citoplasma semiliquido, ialino e attraversato da tono-fibrille. Nelle cellule si trova una minima quantità di sostanza fondamentale assai simile a quella della cartilagine.

Cartilagine a stroma capsulare
È la sola rappresentata nei ciclostomi e si riscontra qua e là anche nei selaci e nei teleosti (es.archi branchiali dove con l'età si trasforma in ialina). la sua sostanza fondamentale è ricca di fibre elastiche (ramificate isolate o in gruppi, la loro abbondanza è legata all'attività meccanica della cartilagine in cui si trovano) e collagene (ondulate non ramificate).

Cartilagine ialina
In questa varietà i condriociti diminuiscono di numero a vantaggio della sostanza fondamentale che è traslucida, omogenea con un elevato tenore in acqua e di condromucoide, contiene fibre collagene disposte su due strati ortogonali tra loro.
Questa disposizione presente in molte varietà di pesci e in molte parti dello scheletro, si estende dalla cartilagine fin nel pericondrio e lo attraversa fino a fondersi al connettivo delle fasce muscolari.
I muscoli esercitano una forza sulla lamina pericondrale più prossima e quindi sull’intero sistema di fibre e, dato che questi è presente in tutta la struttura cartilaginea, il muscolo esercita la sua forza anche alla superficie pericondrale lontana ed in ogni altro sito della cartilagine.
Questo sistema sembra prevenire le fratture a livello cartilagineo. La cartilagine ialina è presente in certi stadi dello sviluppo dello scheletro come anche in porzioni definitive formerà lo scheletro transitorio o definitivo dei pesci.


Tessuti calcificati

Cartilagine calcificata
Quando ha luogo, la calcificazione della cartilagine consiste in un deposito di materia minerale (carbonato e fosfato di calcio) nella sostanza interstiziale e talvolta anche all'interno dei condriociti. Lo scheletro dei selaci, di origine mesodermica è composto di: cartilagine ialina nella cui sostanza fondamentale sono precipitati i sali di calcio.

Tessuto misto
Gli archi branchiali di alcuni teleosti (salmo, esox, gadus) anch’essi di origine mesodermica, sono composti di cartilagine ialina, dove la sostanza fondamentale periferica si calcifica e contemporaneamente le cellule diventano fusiformi e parallele.

Tessuto osteoide
Compone lo scheletro dei teleostei superiori, l’origine è sempre mesodermica: la sostanza fondamentale è ben calcificata e disposta in lamelle, ma le cellule osteogeniche (osteoblasti) non sono ramificate e restano eternamente al tessuto.
La calcificazione è sovente incompleta e la mineralizzazione è influenzata dalle condizioni ambientali e dall'attività degli organi. Il tessuto osteoide sembra essere meno resistente a infezioni batteriche e protozoarie del tessuto osseo propriamente detto.

Tessuto osseo
Presente nello scheletro intero o in parte dei dipnoi, chondrostei e teleostei inferiori, è stato osservato anche negli archi branchiali dei salmonidi, siluridi, ciprinidi e anguillidi adulti, l’origine mesodermica, le sue componenti sono: osteociti ramificati e incorporati nella sostanza fondamentale calcificata con rari canali di Havers

Tessuto osseo canalicolare
Compone lo scheletro degli holeosti, d’origine mesodermica, ha cellule incluse (osteociti) ed esterne (osteoblasti) queste con dei prolungamenti citoplasmatici che attraversano la sostanza fondamentale.


Evoluzione dei tessuti scheletrici


Argomento trattato anche in Apparato scheletrico Evoluzione del tessuto osseo


Condrogenesi
Tutte le cartilagini derivano dalla trasformazione di un tessuto connettivo dove le cellule diventano progressivamente dei condriociti e la sostanza fondamentale acquisisce proprietà chimiche e fisiche nuove.

  • Osteogenesi
    È molto più complessa per i particolari rapporti tra tessuto osseo connettivo e cartilagineo .

  • Ossificazione acondrale
    È l'ossificazione avviene in assenza di cartilagine in seno a un tessuto connettivo fibroso come il derma (ossa della volta cranica) o il manicotto schelettogeno (vertebre)

  • Ossificazione paracondrale
    In questo caso l'osso si costituisce in seno a un tessuto connettivo, ma nelle immediate vicinanze di una placca cartilaginea (ossa del cranio che si sviluppano attorno alle capsule nasali, ottiche e otiche).

  • Ossificazione pericondrale
    In questo caso, l'ossificazione inizia a contatto con la cartilagine nel pericondrio

  • Ossificazione endocondrale
    È la conseguenza e la continuazione dell'ossificazione pericondrale, che inizia con un rimodellamento della cartilagine dove le cellule s’ipertrofizzano e si mettono in comunicazione tra loro favorite da una disidratazione seguita da una ritrazione della sostanza fondamentale.
    Si formano cavità irregolari; condriolisi e osteogenesi marciano alla pari.
    Tutto lo spazio abbandonato dalla cartilagine viene invaso da una neoformazione ossea.
    L'ostogenesi nei pesci è illimitata, ma lenta, sovente tardiva e s’interrompe sotto l'effetto di basse temperature e di un illuminazione insufficiente

 

U. Fazzini
UniUD
2003-2004
AAVV
 

Atlante di Citologia ed Istologia - Tessuto osseo

www.atlanteistologia.unito.it/Tessuto%20cordoide

www.osteolab.net/ossificazione-tipologie-e-meccanismi-di-osteogenesi

istologia.unige.it/connettivo_specializzato

ANATOMISCHER ANZEIGER. CENTRALBLATT FÜR DIE GESAMTE WISSENSCHAFTLICHE ANATOMIE, AMTLICHES ORGAN DER ANATOMISCHEN GESELLSCHAFT. HERAUSGEGEBEN VON D' KARL von BARDELEBEN, PROFESSOR AN DER UNIVERSITAT JENA 33

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