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Pesci - Apparato
muscolare |
T. Muscolare
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Struttura della cellula muscolare

L’ultrastruttura delle fibre superficiali è distinta da quella
delle adiacenti fast tipo Ia:
la linea
M è poco appariscente,
virtuale assenza di lipidi, scarsi e piccoli mitocondri, poche triadi del
sistema tubulare a T e scarso reticolo sarcoplasmatico.
Le fibre
superficiali sono caratterizzate da una semplice disposizione delle
miofibrille
che richiama quello delle cellule muscolari embrionali mentre negli altri tipi
sono simili a quelle analoghe del pesce adulto.
Le fibre slow nei due tipi Ib e IIb sono piuttosto simili come struttura, differenziano con
dettagli nella distribuzione delle miofibrille e nella densità dei mitocondri ma
hanno istochimicamente attività diverse: con incubazione per l'attività
glucoso-fosfoisomerasi le tipo I risultano negative mentre le tipo II positive.
I diversi tipi delle fast differiscono dalle slow per la scarsa presenza di
mitocondri nei pressi della linea Z, un più sviluppato reticolo sarcoplasmatico e abbondanza delle triadi del sistema tubolare a
T.
Questo tipo di muscolatura è presente nei pesci pelagici, ma altre specie che
sono occupate nella continua ricerca del cibo (carpe, ciprinidi) hanno molte
fibre slow, queste, infatti costituiscono il muscolo superficiale del tronco o sono
comprese nel muscolo bianco.
Negli altri casi risulta un muscolo a mosaico come
nel caso dei salmonidi (il colore rosato delle carni del salmone è dovuto al
deposito di astaxantina pigmento del tegumento dei crostacei di cui si cibano).
I pesci capaci di rapidi, brevi movimenti ma non di attività natatoria
prolungata (perca- luccio) sono denominati sprinter, mentre si dicono
stayers le specie più instancabili come il tonno, gli squali.

La
muscolatura delle estremità dei pesci, in molte specie, ha poca importanza nella
produzione della forza propulsiva, ne hanno invece nella stabilizzazione e nella direzionabilità del moto.
Tuttavia vi sono diverse specie di pesci che nuotano
con l’aiuto delle estremità (pinne) come gli Ostracidi.
Le specie che utilizzano
le pinne pettorali come quelle che vivono nei fiumi con forti correnti, hanno
fibre muscolari rosse comprese nella muscolatura di queste pinne.
I movimenti
della grande massa della muscolatura corporea sono con risposta a stimoli
ambientali o ad azioni istintive che comunque partono sempre dal sistema nervoso
centrale in un secondo caso, queste spesso sono precedute da uno stimolo esterno
come nel comportamento sessuale.
Nel corso di un movimento, questo può esser iniziato e completato o
inibito od omesso essendo sotto il controllo della volontà’.
Ciascun singolo muscolo, come tale non è soggetto al Sistema
Nervoso Centrale, ma l’intera massa muscolare è adatta per un certo tipo di
attività ed è regolata dalla volontà.
Le caratteristiche dei differenti tipi
di fibre muscolari si adattano alle proprie diverse capacità d’attività. Quindi, quando la richiesta di potenza per la locomozione aumenta, le rosse, poi le
rosa e infine le bianche, saranno presenti in maggior numero d’unità motrici.
Le
partenze rapide tradizionalmente richiedono il massimo sforzo (del tutto o
nulla) ed interviene l’intera massa muscolare prima da un lato poi dall’altro.
C’è anche una correlazione con le tipologie d’innervazione.
Il muscolo rosso è
composto di fibre toniche con una distribuzione multipla delle terminazioni
nervose. La potenza richiesta è probabilmente in accordo alla resistenza al
nuoto ed è determinata dalle graduali contrazioni e dal variare del numero delle
fibre attive.
Le fibre bianche d’elasmobranchi,
sarcopterigi e primitivi actinopterigi sono innervate localmente. Questi pesci
usano il muscolo rosso per il nuoto lento aerobico, mentre utilizzano le fibre
bianche per le rapide accelerazioni e partenze.
Fibre bianche di diversi teleostei sono uniche avendo multiple innervazioni terminali similmente alle
fibre rosse. Si suppone che queste fibre bianche mostrino contrazioni graduate
permettendo una relativamente più bassa velocità di quanto possa supportare il
muscolo rosso nel sostenere il nuoto.
Rapporto tra fibre rosse e bianche

La quantità di muscoli rossi e bianchi varia marcatamente tra
le varie specie di pesci.
Le fibre bianche
costituiscono il 50-60 % della massa muscolare dei pesci che nuotano
rapidamente e/o continuamente come i tonni e i salmonidi e anche nei predatori
che tendono agguati e che usano l’intero corpo per le accelerazioni e partenze
rapide per la cattura della preda. L’accelerazione
determinata dall’intera massa muscolare del corpo, tuttavia non è molto
efficiente e questa è stata rimpiazzata dal modo di alimentarsi tramite la
suzione inerziale.
Diverse specie di pesci mobili
hanno una più alta proporzione di muscoli rossi nei miotomi come dimostrato nel
peduncolo caudale. Si suppone che le proporzioni tra rosse e fibre bianche siano
correlate ai sistemi di cercare il cibo: hanno una più alta percentuale di fibre
rosse i pesci che pascolano a largo raggio; mentre i pesci fermi nell’attesa
della preda hanno un numero nettamente inferiore.
Un numero diverso di fattori
contribuisce alla plasticità dei modelli di muscoli locomotori e il loro
rapporto con il comportamento alimentare:
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Per primo, la maggior parte del peso corporeo
è supportato
dall’acqua, cosicché una diversità d’organizzazione della massa muscolare è
evoluta per le differenti modalità di nuoto
-
In secondo luogo il modo di alimentarsi con la suzione
inerziale riduce la dipendenza dai muscoli bianchi per l’attacco, in questo
caso non c’è la necessità per il muscolo rosso di esser rimpiazzato dal
bianco
-
Per terzo, la distribuzione multiterminale
dell’innervazione del muscolo bianco di diversi pesci probabilmente provvede
a graduare la capacità di spinta, cosi che pesci con poche fibre rosse
possano avere una considerevole capacità di velocità di crociera.
U. Fazzini
Università di Udine
2003-2004
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