Anatomia del Corpo 
 
 

Pesci - Apparato digerente

Generalità

Nei pesci l'apparato digerente comprende il tubo digerente e le ghiandole annesse fegato e pancreas.
Il tubo digerente si divide in tratti successivi i cui limiti sono più o meno determinati.
Nei vari tratti il tubo digerente è dotato di tonache (mucosa, sottomucosa, muscolare) diferenziate.
Il tubo digerente si distingue in:

- Intestino cefalico o bucco-faringeo
 
che inizia con la rima buccale e termina a livello dell'ultimo paio di archi branchiali.
- Intestino anteriore
 
comprende l'esofago e lo stomaco
- Intestino medio
 comprende l'intestino valvolare (selaci)
- Intestino posteriore o terminale
 
comprende l'intestino cieco e la cloaca

Il sistema digestivo inizia con la bocca che è preposta a catturare il cibo.
Attraverso la cavità buccale, dotata di una faringe muscolosa, il cibo giunge al tubo dell'esofago, che é
corto, distensibile (idoneo ad ingerire prede molto grandi) e dotato di muscolatura liscia; l'azione muscolare di faringe ed esofago riducono di dimensioni il cibo e lo trasferiscono allo stomaco (alcuni teleostei non hanno stomaco e l'esofago comunica direttamente con l'intestino; alcuni pesci possiedono stomachi capaci di enorme distensione).
Lo stomaco ha una parete interna dotata di  ghiandole secernenti muco,  acidi digerenti (HCl che porta il pH a circa 2), enzimi (pepsina), che avviano la digestione, trasformando il cibo in
una polpa soffice di composti più semplici. Alla fine dello stomaco parecchi pesci hanno delle estensioni dette cechi pilorici, che aiutano nella digestione e nell'assorbimento del cibo.
I prodotti della digestione gastrica giungono poi all'intestino, che é un ambiente neutro o leggermente alcalino. Diversi pesci hanno uno sfintere muscolare nel punto nel punto di giunzione tra esofago e intestino.
Enzimi digestivi (prodotti dal pancreas, dal fegato e dalla mucosa intestinale) quali la tripsina (elabora le proteine), la lipasi e la carbossilasi (agevolano la digestione di sostanze grasse e di carboidrati), formano il succo intestinale utile a  trasformare il contenuto intestinale in molecole più semplici, che vengono assorbite dal sangue  per essere  trasportate al fegato tramite una vena porta.
Grazie ad una combinazione di diffusione passiva e trasporto attivo
, i nutrienti sono poi trasferiti all'interno delle cellule del corpo per un uso energetico o per un accumulo.
La digestione e l'assorbimento dipendono dalla grandezza del pesce, dal tipo e dalla quantità di cibo. Anche i fattori ambientale influiscono sull'alimentazione.
Il
10-20% del cibo ingerito  non viene assimilato e viene escreto dal sistema digerente, attraverso il retto e la cloaca, come feci.

Variazioni del tubo digerente

Pesci con alimentazione a base di plancton:

bocca piccola - denti mancanti o piccoli - filtro branchiale molto fino - intestino molto corto senza stomaco e appendici piloriche
Pesci con alimentazione a base di madrepore:
mascelle corte e robuste trasformate a becco tranciante - sono senza stomaco - intestino lungo filtro branchiale grossolano e poco efficace
Pesci rovistatori di fango:
bocca protrattile con bottoni gustativi che si estendono anche sui barbigli - denti mascellari microscopici - denti faringei ben sviluppati - filtro branchiale efficace - intestino più o meno lungo secondo la presenza o meno delle appendici piloriche
Pesci erbivori:
denti incisivi e faringei piccoli - filtri branchiali brevi - senza stomaco - intestino molto lungo.

Variazioni dell'intestino in relazione al regime alimentare

 

U. Fazzini
Università di Udine
2004-2005

 


Regime alimentare

Il regime alimentare dei pesci è differenziato e presenta una grande varietà di adattamenti morfologici (forma della bocca e dei denti, recettori gustativi, innervazioni sensoriali nel capo, lunghi barbigli, raggi delle pinne modificati) e comportamentali   che variano a seconda delle stagioni, dei cicli di migrazione, dello stato riproduttivo e persino l'età e le dimensioni influenzano le abitudini alimentari.
"In rapporto alle abitudini alimentari delle varie specie si notano delle variazioni di notevole importanza nella forma e grandezza della bocca, dei denti, delle branchie e del sistema digestivo".
(Dispense OFA - Obblighi Formativi Aggiuntivi - Università di Bloogna
Con adattamenti)
 



Adattamenti morfologici

In rapporto alla dentatura si osservano grandissime variazioni. I denti possono mancare o essere molto numerosi. Possono essere presenti su entrambe le mascelle, sul vomere, sulle ossa palatine e su quelle faringee; talvolta (Ciprinidi) i denti faringei sono molto sviluppati, mentre sulle mascelle mancano completamente.
I denti servono per afferrare le prede e, se occorre, per strappare parti dei tessuti (denti caniniformi).

La vista e la linea laterale svolgono un ruolo importante soprattutto per i predatori pelagici mentre nelle specie demersali e bentoniche diventano predominanti i bottoni gustativi, che possono essere localizzati sulle pinne, nella bocca e sui barbigli (importanti in questo senso quelli di molti Gadidi). 
L'orecchio e la linea laterale sono importanti organi sensoriali per trovare le prede.
L'orecchio risponde ai suoni e allo spostamento della testa, mentre la linea laterale risponde ai movimenti dell'acqua.
L'olfatto (odorare) è importante per trovare e orientare gli organismi preda. I recettori del gusto si trovano non solo nella cavità orale, ma anche sulle labbra, nella cavità branchiale e nel barbiglio del mento.
Il metabolismo diminuisce con la diminuzione delle temperature, il che significa che è necessaria meno alimentazione durante i mesi invernali.

L'alimentazione richiede meno tempo per i pesci carnivori rispetto ai pesci erbivori. Ciò è dovuto al fatto che i carnivori possono ottenere tutti i componenti necessari della loro dieta (proteine, lipidi, calorie, ecc.) senza consumare tutto il volume associato al consumo di materiale vegetale.
I pesci piccoli consumano una percentuale maggiore del loro corpo durante l'alimentazione rispetto ai pesci più grandi.
Vista, olfatto, gusto e altri recettori svolgono un ruolo importante nell'individuazione delle prede e nell'alimentazione.

 

 

Prof. G.D. Ardizzone
STRUTTURA E FUNZIONAMENTO DEGLI ECOSISTEMI MARINI
Parte I
La Sapienza
Università di Roma
2012

 


Abitudini alimentari

Il comportamento alimentare nei teleostei, oltre ad essere determinato dal metabolismo individuale, è anche regolato dall'appetito, a sua volta regolato (meccanicamente) dalla distensione delle pareti stomacali e dalla concentrazione di alcuni nutrienti nel sangue. La distensione delle pareti dello stomaco trasmette al cervello degli impulsi che innescano il senso di sazietà; quest'ultimo aumenta durante il riempimento dello stomaco fino alla cessazione dell'attività di foraggiamento.
La digestione, e in particolare lo svuotamento dello stomaco (con il passaggio del cibo verso l'intestino), comporta il graduale ritorno del senso di appetito e la conseguente ricerca di nuovo foraggio.
In maniera simile, anche la concentrazione dei nutrienti nel sangue e il metabolismo hanno un'influenza diretta sul comportamento alimentare dell'individuo.
Il comportamento alimentare può essere considerato una risposta alla richiesta energetica (capacità metabolica) di un individuo. Infatti, una dieta con alimenti dal basso valore energetico, considerando anche i limiti di assunzione derivanti dalla dimensione dello stomaco, viene compensata da una maggiore frequenza di foraggiamento.
Il fattore principale nella determinazione della frequenza di foraggiamento nell'arco delle 24 ore è la velocità con la quale si alternano i processi di riempimento e svuotamento dello stomaco, che generalmente è molto più alta negli erbivori che nei carnivori.
Il comportamento alimentare, oltre ad essere influenzato dell'ecologia e dalla fisiologia della specie, è frutto della complessa interazione che s‘instaura tra l'organismo e l'ambiente.
L'influenza ambientale, con particolare riferimento alla sua componente abiotica, è riconducibile principalmente a: temperatura, salinità, ossigeno disciolto, intensità luminosa, stagionalità, etc. Questi agiscono sulla fisiologia a diversi livelli influenzando la capacità metabolica, il sistema endocrino, fino ad arrivare alla percezione sensoria. Il fattore ambientale che influenza di più il metabolismo, e di conseguenza l'assunzione di energia, è la temperatura.
La variazione di temperatura corporea all'interno dell'intervallo tollerato dalle specie ha conseguenze sul tasso metabolico e sulla fisiologia in generale. L'influenza della temperatura ambientale sul metabolismo si riflette anche sui processi digestivi con conseguenze sul comportamento alimentare.
I Pecilotermi non possiedono una temperatura corporea stabile e disperdono rapidamente il calore nell'ambiente esterno in risposta alle variazioni termiche cicliche, giornaliere e stagionali. Sono quindi obbligati a riempire completamente lo stomaco per raggiungere la sazietà. Inoltre, come sostengono molti autori, il comportamento alimentare è influenzato anche da fattori biotici, come la disponibilità di cibo e la presenza di potenziali predatori. Anche le interazioni sociali tra conspecifici, che competono per lo spazio e le risorse, hanno una forte influenza sul comportamento alimentare dei pesci.

 

 

Annalisa Toninelli
L’APPARATO BOCCALE DEI TELEOSTEI S. saurus ed E. encrasicolus:
L’ALIMENTAZIONE FA LA DIFFERENZA.
Univerdsità di Genova

 


Colapesce è nell'abisso dell'anima - Realizzazione: Alberto Biondi - PN 

Cerca in Colapisci.it

www.colapisci.it
Colapisci:
L'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta