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Pesci
- Apparato digerente
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Intestino Cefalico |
L'intestino
cdefalico é costituito da
bocca e
faringe, organi accessori sono la
lingua e i
denti
Forma della bocca
Si diversifica in
base alle abitudini alimentari e delle modalità di acquisizione
del cibo.
Vi sono bocche, generalmente di pesci predatori) con
mascelle prominenti
sia rispetto alle mascelle superiori sia rispetto alle mascelle
inferiore.
Le mascelle possono essere allungate, di forma
tubulare (predastori di piccoli organismi).
La bocca può essere protrudibile in avanti o apribile in
maniera smisurata.
La posizione della bocca può essere terminale (posta in avanti
al centro della testa), subterminale (posta leggermente sotto la
parte centrale della testa), inferiore (posta nella parte più
inferiore della testa), superiore (posta verso l'alto),
circolare a forma di ventosa (Ciclostomi).

Cavità buccofaringea
È limitata anteriormente dalle labbra e, posteriormente,dall'ultimo paio di archi branchiali.
E' contenuta interamente nella testa e aderisce alla parete interna di essa tanto da avere in proprio solo la
tunica mucosa che è composta di un epitelio pavimentoso stratificato e un connettivo sottostante ricco di
fibre elastiche, fibre muscolari striate, nervi e vasi.
Labbra
Le formazioni labiali e le guance sono relativamente poco sviluppati nei pesci.
Nei selaci esiste una plica separata dalla gengiva da un solco che non porta né denti né denticoli e
che può esser considerato come un solco labiale. Le labbra sono sostenute in parte da cartilagini che
possono esser considerate come vestigia degli archi premandibolari. Le labbra superiore ed inferiore si
congiungono agli angoli della bocca in una membrana piegata che restringe la rima boccale.
Negli osteoitti le formazioni labiali hanno una struttura simile le ossa premascellare e mascellare
sostituiscono le cartilagini labiali in molti teleostei la bocca è retrattile, ciò significa che le
ossa premascellari e mascellari sono sospinte in avanti durante la cattura dell'alimento.

Lingua
Nei pesci è un semplice ispessimento del pavimento buccale in rapporto con l'estremità anteriore dell'arco
ioideo e, salvo nei dipnoi, è priva di muscolatura propria. I suoi movimenti sono dovuti solamente ai pezzi
scheletrici che la sostengono. La mucosa è costituita da un epitelio stratificato ricco di cellule mucose e
di bottoni gustativi. Può esser coperta da formazioni denticolari.
La lingua non è
particolarmente sviluppata nei pesci ossei, a
differenza di quanto avviene per i
ciclostomi.
Organo palatino
Nella parte posteriore della volta della cavità bucco-faringea i teleostei possiedono un organo palatino.
Quest'organo
si presenta come un cuscinetto carnoso dovuto all'ispessimento della mucosa
ed è costituito da un epitelio stratificato,
una sottomucosa e una tonaca muscolare. L'epitelio presenta numerosi bottoni gustativi e delle cellule mucose la tunica
muscolare è formata da fibre striate.
Le funzioni dell'organo palatino sono quella di contribuire con la sua dilatazione
alla filtrazione dell'acqua; la ricchezza nel suo epitelio di cellule gustative permette di attribuirgli un ruolo
importante nella percezione dei sapori.

Ghiandole buccali
In bocca non sono presenti ghiandole salivari,
ma soltanto ghiandole mucose.
Le ghiandole buccali consistono generalmente in
cellule caliciformi sparse nell'epitelio e sono talmente sviluppate
che talvolta sono ripiegate a "S" per non superare lo spessore della mucosa; sono più numerose nelle specie erbivore.
Vere ghiandole pluricellulari, formate anche da cellule di tipo sieroso, esistono nei selaci.

Asperità buccali
Nei selaci la parete della cavità buccale può esser ricoperta di denticoli analoghi alle scaglie placoidi della cute.
Nei generi più primitivi (mustelus, galeus, raja) essi occupano tutta la superficie della cavità nei generi più evoluti
sono localizzati nel pavimento della bocca (acanthias) negli archi branchiali (alopias, pristurius) o sono assenti
(scyliorhinus, torpedo, myliobatis) non sono in rapporto al regime alimentare.
La loro funzione sembra essere quella di
dirigere gli alimenti verso l'esofago ; le loro punte sono orientate all'indietro e verso la cavità faringea.
Nei teleostei i denticoli
buccali sono raramente distribuiti ma raggruppati su degli placche dermiche che, però, solamente a livello degli archi branchiali
trovano una distribuzione regolare. I predatori come esox e lucioperca hanno delle filiere di ossicoli dentiformi
Dentatura
I denti servono per
afferrare le prede
o per
strappare loro parti dei
tessuti (denti caniniformi).
I denti possono essere taglienti a filo di
rasoio o seghettati
(squali, pesce
serra); se devono
afferrare le prede i canini
sono a
pugnale o
aghiformi,
a volte
con la
punta rivolta all'indietro
(cernia,
rana pescatrice). In
alcune specie i denti servono per
raschiare o strappare
alghe o organismi del substrato (denti
incisiviformi).
Denti negli Elasmobranchi
La forma dei denti è assai varia ed ha un notevole valore sistematico per il riconoscimento e distinzione delle specie.
I condroitti hanno bocca inferiore, mascella e mandibola munita di
parecchie file di denti taglienti triangolari e seghettati
marginalmente. Di queste file, dette stichii, solo la prima è eretta e funzionante, mentre quelle retrostanti, inclinate, andranno a sostituire la prima fila
ogni 2 settimane circa, grazie a particolari cellule epiteliali (lemina
dentaria)Nelle razze
e chimere i denti, usati per afferrare e trattenere il cibo,
si presentano con uno spiccato dimorfismo sessuale: femmine
con placche dentarie, maschi con
denti appuntiti ed incurvati verso l’interno.
Lo squalo
balena e lo squalo
elefante si
alimentano di
plancton e non usano i
denti per catturare
il cibo. Per
trattenere il
plancton, filtrano un grande
volume d'acqua sulle
branchie, attraverso
piccolissime spine (branchiospine)
dove gli
organismi restano
impigliati.


Denti negli Osteitti
Esiste una grande varietà in base al regime alimentare e al modo di procacciarselo (predando durante il nuoto o catturandolo sui fondali).
I denti sono di norma formati di dentina coperta di smalto con al loro interno di polpa dentaria, possono essere da molto numerosi a sino assenti,
possono esser conici appuntiti più o meno lunghi, talora
ricurvi, fra loro
tutti uguali (omeodonti) o di foggia diversa (eterodonti),
comunque saldamente uniti alle ossa (premascellari, mascellari, dentali, vomeri e palatini) che li portano o a volte mobili perché ad esse collegati da legamenti elastici.

Nell'ambito delle stesse famiglie di pesci, i denti si possono
differenziare in base all'alimentazione. Per esempio tra gli sparidi ci
possono essere denti
incisiviformi
nei predatori (dentici),
incisivi e
molari grossi
negli onnivori (saraghi),
incisivi sviluppati
negli
erbivori (salpa)
molari robusti
nei trituratori (marmora, orata).
In alcuni labridi pulitori gli incisivi sono piccoli. In alcune specie i
denti mascellari si possono trasformare in una
placca
a forma di becco,
utile per raschiare alghe e altri organismi dal substrato roccioso (Scaro).
I labridi pulitori sono dotati di
piccoli
dentini conici
acuminati (Utili a
strappare gli ectoparassiti dalla
pelle di altri
pesci).

Denti faringei
Presso alcuni pesci limivori (mugil) le ossa faringee superiori sono appiattite e percorse da minuscole scaglie che
le hanno fatto dare il nome di spazzole faringee ; si applicano ai filtri branchiali. La denominazione di denti faringei è data a
quelli che ricoprono le ossa faringee superiori e inferiori ossia il faringobrachiale IV e il cheratobrachiale V.

Denti faringei nei cipriniformi
(Omissis)
Diverticoli faringei
I diverticoli faringei sono dei tubuli più o meno avvolti a spirale piana o ad elica, che sovrastano la parte posteriore
della cavità faringea e si portano all'interno delle cavità branchiali con la loro estremità a fondo cieco.

L'organo sembra esser derivato dalla V° fessura branchiale che si è chiusa dorsalmente e trasformata in tubo aperto solo verso
la cavità faringea.
Le pareti comprendono all'interno un epitelio spesso, una tunica connettiva ricca di vasi e una tunica
muscolare liscia fatta di fasci circolari e longitudinali.
Sulla parete più vicina all'asse della spirale si trova un rigonfiamento
di tessuto adiposo e muscolare il cui ruolo dovrebbe interessare i movimenti di ingresso ed uscita di acqua.
Le branchie,
sostenute da
appositi supporti
denominati
archi
branchiali,
posseggono numerose e varie appendici
speciali, dette
branchiospine.
Quest'ultime, formando una
specie di griglia protettiva interna
alle branchie, hanno
forma e sviluppo
differente in
funzione del sistema
di alimentazione del
pesce, tanto che nei pesci planctofagi la corrente
d’acqua, che
convoglia nella
faringe il
plancton, viene
filtrata per
accumulare il
nutrimento.
Deglutizione
Il passaggio dell'alimento dalla buccofaringe all'esofago è un fenomeno complesso.
-
l’apertura della bocca con una distensione della
buccofaringe che determina una suzione o aspirazione dell'alimento.
Giocano un ruolo determinante i muscoli genoioidei e ioidei (abbassamento della mandibola e protrazione del muso) e l'elevatore
dell'arco palatino.
-
gli alimenti entrano, la bocca si ferma sotto l'azione degli
adduttori mandibolari
-
la cavità buccofaringea si ritrae per la contrazione degli ioidei (sollevamento della lingua), dei
costrittori
faringei (sollevamento della placca faringea) e degli
adduttori del palatino (abbassamento del pavimento della bocca).
-
gli alimenti, spinti all'indietro, arrivano sotto i
denti faringei che con i movimenti di triturazione mettono
in azione i muscoli faringo-cleittrali (abduttori) e i
retrattori dorsali degli archi branchiali (adduttori).
-
gli alimenti stritolati sono spinti nell'esofago per il rinnovamento delle pressioni esercitate dalle pareti della buccofaringe.
I denti faringei, dal punto di vista strutturale, non sono dei denti, sono delle papille della mucosa faringea che sostengono delle
placche
cartilaginee o ossee senza rapporto diretto con gli archi branchiali.
Branchie
Prendono fanno parte anche dell'apparato digerente.
Le branchie sono
sostenute da
supporti
denominati
archi
branchiali,
i quali posseggono
delle appendici
speciali in vario
numero e forma dette
branchiospine.
Queste, formando una
griglia di
protezione interna
alle branchie, hanno
forma e sviluppo
differente in
funzione del sistema
di alimentazione del
pesce.
Le branchiospine di una medesima
fila costituiscono una sorta di pettine branchiale, che ostruendo in
parte la fessura branchiale può esser considerato un filtro
branchiale.

I ruoli che sono devoluti alle branchiospine sono:
Prof. U. Fazzini
Università di Udine
2004-2005
Testo adattato e integrato
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