Colapisci
-
L'uomo che diventa pesce per scelta o per
necessità -
Il tuffatore dello Stretto
|
|
Fotografare la natura nel mare
Come si fa a fotografare
una cernia, se quando la vedi a stento riesci a renderti conto di come è fatta,
che già è svanita nei meandri inaccessibili della sua tana? E come si fa a
fotografare uno sparide argenteo, abile nuotatore difficilissimo da avvicinare a
tiro di foto?
Questa breve nota
introduttiva mi consente di esporre la ma idea sulla fotografia e sul contributo
incredibile che ha dato negli ultimi anni per la scoperta del mondo celato sotto
la superficie del mare. A tal proposito mi torna utile paragonare la fotografia
per così dire “terrestre” a quella che chiamiamo fotografia subacquea o fotosub.
Le specializzazioni della fotosub, proprio per la sua giovane età storica, sono state di molto inferiori in questo campo e qualcuno, in Italia, ha persino creato una distinzione unica tra macro e ambiente, confondendo la tecnica di ripresa con le specializzazioni vere e proprie della fotografia subacquea. Quel qualcuno ha anche trasformato la fotografia in uno sport, con la creazione di una “squadra nazionale”, dando vita a campionati fotosub di vario tipo e alla nascita di immagini tutte molto simili tra loro ma che di mare hanno sempre raccontato molto poco. Nel mondo della fotografia terrestre avete mai sentito parlare di fotografi campioni d’Italia o del mondo? Direi di no. Il fotografo è un artista e, come tale, ha un suo modo di vedere le cose, diverso dagli altri, una sua impronta. Non può essere vincolato nei gusti e nella scelta di fotografare in un modo, piuttosto che in un altro. Nel mondo della fotografia terrestre esistono infatti solo concorsi fotografici, luoghi per proporsi e proporre il proprio stile, così com’è.
A tal proposito, tengo a
sottolineare che si dovrebbe distinguere tra foto scattate sott’acqua, usando il
mondo sommerso come palcoscenico, e foto scattate alla natura vivente
nell’oceano. Il concetto, credo, è quindi abbastanza chiaro: fotografare la natura sotto la superficie del mare è cosa da pochi per tutta una serie di fattori; fotografare poi la natura del Mediterraneo, sott’acqua, è ancora più complicato, e il compito è relegato a pochi tenaci appassionati. Ciò non significa, però, che è difficile avvicinarsi alla fotosub; è solo difficile essere un professionista, specie se si fotografano animali e piante…
Avvicinarsi ad una fotografia naturalistica “amatoriale” è invece da considerarsi “facile”, specie oggi, grazie all’avvento del digitale. Con le ultime novità nel settore è possibile acquistare funzionali fotocamere compatte e scafandrarle. In tal modo, specie per quanto riguarda le foto ravvicinate, si ha disponibile un’attrezzatura molto versatile per realizzare una gran quantità di foto nella stessa immersione a tutta una serie di piccoli animali. E ci si può divertire con una spesa, si fa per dire, contenuta (se paragonata al costo di un’attrezzatura professionale). Diverso è il discorso sul digitale professionale, nel quale preferisco non addentrarmi in questa sede. Il fotografo subacqueo naturalista, necessariamente mosso da una passione fuori misura, fotografa soprattutto per se stesso (e per i suoi interessi) e riesce a essere un professionista, come abbiamo detto, con difficoltà non da poco, specie in Italia (il nostro è un paese dove solo da pochi anni si comincia a diventare sensibili ai problemi della natura). Rimane però la soddisfazione, immensa, di fare qualcosa per la conoscenza di un ambiente particolare, il più grande e bello del pianeta che abbiamo chiamato terra e che forse avremmo dovuto chiamare “acqua”; rimane il piacere di immergersi nell’elemento liquido e documentare la vita nel mare, attività entusiasmante e appagante. E oggi, in un mondo che vede scomparire gradualmente la sua biodiversità, il lavoro del fotosub naturalista potrebbe acquistare valore per far conoscere, attraverso le immagini, le meraviglie di un mare che soffre e che chiede aiuto, tutti i giorni.
Lavorando come fotosub
nel mare dello Stretto di Messina sono sempre stato fortemente avvantaggiato nel
reperire soggetti e situazioni di una natura straordinaria. |
Francesco Turano
|