La fine del mondo

 Prima del 1908 - Museo Civico Messina

Il giovane Eumorfio, figlio di Gallo, sentendosi vicino a morire dà la voce al suo schiavo e gli sussurra:
- Corri a chiamare Stefano, digli che venga qui subito perché è pronta la nave con cui dobbiamo essere condotti in Sicilia.

Il ragazzo corre e giunto sul posto si sente dire che alla stessa ora anche Stefano è morto.

Il monaco Pietro, costernato dal racconto di Gregorio Magno, gli chiede:
- Perché una nave? E perché in Sicilia?

Gregorio risponde che gli uomini, abituati da vivi a un mezzo di trasporto, lo desiderano anche da morti. E aggiunge:
-
Il fatto che egli abbia dichiarato a quell'uomo che sarebbe stato condotto in Sicilia può avere un solo significato: piú che in tutti gli altri luoghi, è nelle isole di quella terra che si sono aperte le marmitte dei tormenti, che sputano il fuoco. Esse, come riferiscono gli esperti, si allargano ogni giorno di piú, con l'avvicinarsi della fine del mondo.

 

Gregorio Magno
libro IV dei Dialogi

Stretto di Messina

     

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