Colapisci    Colapisci: L'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta   Le Feste di Cola


Usi e costumi
Le tradizioni cavalleresche popolari
Il Teatrino delle marionette

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In casa Faraone la cavalleria è anch'essa ereditaria.  Un figlio di lui ha fatto, né più né meno quello che fece il padre fanciullo: ha frequentato per molti anni i teatrini, ed ha imparato quello che imparò il padre, e che in famiglia è argomento cotidiano di novelle e di racconti.  Anche lui, il figliuolo, dipinge, e promette di conservare le buone tradizioni paterne. Nei casi dubbi il padre illumina, consiglia, corregge il figliuolo.
Se non posso altrimenti presentare la fotografia di un intiero cartellone, posso almeno offrir qualche saggio a stampa de' quadri che entrano in uno o in un altro cartellone. Codesti saggi di disegni incisi in legno, che pur si riscontrano nella Storia dei paladini del Lodico; son documenti acconci ad illustrare e far meglio conoscere non solo il teatro delle marionette, e la maniera volgare di raffigurarsi le geste di cavalleria, ma anche l'arte popolaresca.
Per istudio di varietà scelgo argomenti diversi de' diversi romanzi cavallereschi noti àgli appassionati, e quadri l'uno dall'altro differenti. Comincio con un episodio importantissimo dianzi cennato, il tradimento di Beltramo alla cognata Gallaciella e finisco con la morte d'un traditore, Gano di Maganza.

1. Beltramo, fratello di Ruggiero di Risa, fa entrare in questa città Almonte e Malduchino per vendicarsi di Gallaciella riluttante ai turpi desideri di lui. Gallaciella, còlta alla sprovvista insieme col marito, è fatta prigione, e Ruggiero, poi, colpito da una freccia mentre valorosamente si difende, cade morto.

2. Scontro c}i Orlando e Troiano dopo la morte di Almonte fratello di costui, presente Carle-magno.

3. Viviano pagano sotto le mura di' Orsitania. sfida a battaglia e uccide più di cento cavalieri di Buovo d'Agramante. Da ultimo sfidando e combattendo anche questo, in procinto di abbatterlo, viene rapito e portato in alto da un mostro.

4. Fedelsmonda, moglie di Oliviero di Francia, salvata "dal furore di Girardo si smarrisce in un bosco, e còlta presso una. fonte dal sonno, ha rapiti dalla maga bianca il bambino Girardo, e dalla maga nera Raniero.

5. Re Galafro con molta gente comandata dalla imperatrice Marfisa figlia di Ruggiero di Risa, e con un gigante, giunge in Albracca, e combatte fieramente contro l'esercito d'Agricane.

6. Un falso eremita porta Fiordaligi entro una grotta ; ma alle grida di lei, vien fuori un leone, che divora il malvagio frate; e Fiordaligi fuggendo è presa da un mostro e poi legata ad un

7. Madricardo, figlio di Agricane, solo e senz'arme s'abbatte in un padiglione, dal quale pende una bellissima armatura, che egli indossa, e presso il quale, ad una vicina fonte, è un cavallo, che subito monta. Tosto la campagna d' intorno piglia, fuoco, e gl'impedisce di procedere oltre.

8 Bradamante creduta cavaliero diviene amante di Fior li- spina.

9. Medoro ferito viene soccorso e medicato da Angelica col succo di un'erba presso di lui raccolta.

10. Il re di Polonia, il re di Schiavonia e Uneslao combat- tono contro Garlomagno. Orlando e Rinaldo si uniscono a Carlomagno contro di essi.

11. Carlomagno assed'a la città di Tr magna.

12. Morte di Gano di Maganza traditore.

Queste scene non appartengono al Faraone, ma ad un certo Mattaliano, che un tempo fu ammiratore operoso delle geste paladinesche. Quel che riappare e si ripete con singolare frequenza in esse è il duello, la battaglia.
Nelle dodici scene che precedono non v'è meno di sei scontri, perchè lo scontro è sempre la parte più ghiotta delle rappresentazioni drammàtiche e grafiche. Faraone non è Mattaliano; ma Faraone ha slancio, energia ed efficacia che Mattaliano non possiede, e che forse in cuor suo non gl'invidia, tenendosi, egli in una sfera superiore a quella del pittore dei cartelloni.
Per me la preferenza è tutta per il buon Rinaldo di via S. Maria la Maggiore, e mi contento più della rigidità di certe sue figure che della freddezza di espressione di cert'altre del Mattaliano.
E questione di gusto popolare e nient'altro: ed il popolino si ferma a bocca aperta dinnanzi agli smaglianti cartelloni del primo e guarda senza gran maraviglia le scene del secondo.

Giuseppe Pitrè

 

     

 

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