www.colapisci.itL'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta


Galati

Galati che nel mare attraverso
t'adagi e brilli nel sole,
col vento viene disperso
un lieve profumo di viole.

La Chiesa guardasti,
dal sole baciata sovente
e dalla strada vedesti
i fedeli venir dolcemente.

Io seduto davanti al tuo largo,
sognando lontana chimera,
un fremito lieve ascolto,
un tremar di lunghi canneti.

Mi sferza un sussurro nel volto,
di miti astri radiosi,
di ombre e silenzi intorno
perduti in un arco lunare.

E lì di fronte il Mare.
Le lampare dalla brezza cullate
fanno a gara con la luce del mattino.
Galati mi sei lontana, ma al cuor vicina!!!

 

  Nino Biondi
Torino - 1969

   
 

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