www.colapisci.itL'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta


Ambivalenze

La bambina e il piccolo giocattolo
 

Il mio primo giocattolo, messo dentro il mio angolo di straziata memoria.  Lo guardo e vedo concentrato il mio mondo. Di affetto infinito per un unico amico, padre, zio assoluto. Il mio mondo in una stanza rosa, un ripostiglio di boccette e alchemici misteri. Una chitarra di notte e i libri di chimica.
E una bambina su ginocchia d'amore, di parole sicure e di silenzi. il mio piccolo mondo di felicità per ogni arrivo da una città di nord ostinato, di pianto lacerante per ogni partenza dalle radici di terra e madre e famiglia.  Di complicità nelle risate delle notti estive di una casa di parenti affollati e ubriachi di affetto. Di musica e concerti, cugini e freddo di spiagge.
Tagliato dal tempo e dalla distanza, si ricuce il discorso, in anni di crescita.
Alberto è nome di me, di perenne presenza, di racconti di anime. Troppo simili nel cammino del sogno; troppo affaticati dal vivere di parole.
Alberto è Daniela in affinità di malinconia e nell'odore del mare, in ogni colpo di scure ai versi nascosti in anfratti di poesia. È il pensiero nell'assenza, orgoglio di sangue che sta al passo con il tempo e con i ricordi.  Daniela è Alberto negli scatti di foto di attimi rubati ad un pensiero, nell'attesa di un cambiamento. È ribelle di idee e di giustizia, è lo stesso lavoro sudato, è silenzio di voce scritta nella presunzione di Aretusa e Pelorias.
Alberto è nome di me e di mio figlio per somiglianza di indole e per mancanza di ipocrisia, per prendere in giro le regole e la vita.
Alberto e Daniela sono Maria, fratello e figlia di un abbraccio gigante, rami di uno stesso albero che racconta i loro pensieri al vento.


Daniela

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