Colapesce

Attraverso la costruzione del Ponte sullo stretto la leggenda Colapesce diventa mito! Oltre a reggere la colonna Peloro, sul punto di infrangersi, collocata sott’acqua e all’estrema punta della Sicilia, unirebbe il sud Italia al resto d’Europa.
A completamento dello scenario costituito dal ponte "Colapesce" e dalle bellezze naturali, da un lato e dall’altro del ponte contribuirebbero due opere monumentali da costruire sulle colline legate alle leggende di
Scilla e Cariddi.
Opere monumentali, costruite utilizzando i pendii naturali delle colline che sovrastano il Ponte, illuminate dall’interno e dall’esterno saranno tanto grandi da entrare nel Guinness dei primati; forma di pubblicità gratuita distribuita a costo zero in tutto il mondo nella sezione architetti e costruzioni ogni anno e per sempre
La Sicilia è la regione d’Europa che possiede il più antico e ricco patrimonio mitologico e Messina, adagiata lungo il corso dell’omonimo stretto, è situata all’estremità Nord-Est della Sicilia, "Antica Trinacria", ne rappresenta una delle tre punte. Numerose sono le leggende di e su Messina, ma la più radicata nella memoria e nell'anima del popolo è senz’altro quella di Colapesce.
Le fonti scritte ricordano 18 varianti della legenda di Colapesce e numerosissime altre sono quelle orali.

Narra la tradizione popolare che nella città di Messina viveva un giovane bello e forte di nome Cola, abilissimo pescatore che godeva di grande fama per le sue imprese marine;egli aveva la capacità di nuotare come un delfino e rimanere sott’acqua per molto tempo.
Ed erano talmente grandi la sua abilità e la sua dimestichezza con il mare che la gente gli attribuì il nomignolo di Pesce, divenendo il simbolo delle profondità marine.
La fama di Colapesce giunse fino all’imperatore Federico II.
La versione più affascinante è più bella delle numerose leggende ci narra che un giorno Federico II navigando per lo stretto di Messina perse in mare la corona. Gli abitanti della città chiamarono subito Colapesce, che tuffatosi negli abissi ripescò la corona e la restituì all'imperatore.
Impressionato dall'abilità del ragazzo e grato per il suo gesto, Federico II offrì a Cola la possibilità di una nuova vita al suo palazzo tra agi e ricchezze.
Ma anzichè accettare e ringraziare Cola piangeva.
L'imperatore sbigottito gliene chiese il motivo ed egli raccontò che mentre risaliva dagli abissi, aveva visto che delle tre colonne che reggevano la Sicilia una era rotta, una intatta e la terza - sotto la cuspide settentrionale - stava per rompersi.
Federico II continuava a non credere il motivo del pianto ed allora Cola spiegò:
- Maestà non avrei mai voluto disubbidire al mio Imperatore, ma non vi posso seguire. Nessuno è ricco e più ricco del mare , e nulla è più bello della mia terra

Detto ciò si rituffò.

L'Imperatore lo aspettò, ma Cola non saliva e non salì mai più; da allora rimase negli abissi a reggere la colonna che si stava rompendo.

 

www.francotomasello.it

Sommario Rivisitazioni della Leggenda   Sommario Dicono di Colapesce   Sommario di Colapisci.it

www.colapisci.it