Leggenda
siciliana di Trapani, con forte somiglianza con Colapesce
Il
boe marino

Cera
una volta a Messina un bue marino che ogni sera si ritirava a dormire in una piccola
grotta sulla spiaggia. Ma, un giorno, un messinese si accorse di questo e lo riferì al
re.
- Dì al bue marino che gli
voglio parlare -
rispose il sovrano
alluomo.
Il
messinese portò lambasciata al pesce, che rispose:
-
Se il re vuole parlarmi, che venga qui lui, in persona.
Il
sovrano accettò linvito. Quando gli fu davanti, il re disse:
-
Bue marino, mi devi dire su che cosa poggia Messina.
-
Ho bisogno di un giorno di tempo per le mie ricerche
-
Daccordo"
Il
giorno successivo il bue marino sinabissò nelle acque profonde e
ventiquattrore dopo risalì e spiegò al re:
-
Messina è appoggiata su tre colonne: una spezzata, una scheggiata e una integra.
La
notizia spaventò a morte tutti i messinesi. Il re, allora, chiese:
-
Sapresti trovare il fondo dello stretto di Messina? Nessuno cè mai riuscito finora
e sarebbe una grande occasione per te e per tutti noi, portare a termine limpresa.
-
Maestà
rispose il pesce datemi un pezzo di legno.
Se allo scadere delle ventiquattrore non risalirò in superficie, riemergerà il
legno.
Gli
fu procurato il legno e in un attimo si calò nelle profondità delle acque.
Tutta
Messina aspettava ansiosa sulla spiaggia larrivo del bue marino, ma dopo neanche
diciannove ore, si vide riemergere il legno arso per metà.
Tutti
capirono che nel fondo del mare cera il fuoco e che il bue marino era morto
bruciato.
Versione nota a Trapani
trascritta da Luisa FerrariTrecate
in
Gente di
mare, storie e leggende
La spiga
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