Cola ha
altri amici che vivono fra noi..
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Walter, l'Ignatio
Dubbioso
da sempre è alla continua ricerca di una Verità possibile, una Verità
che non faccia scempio del suo intelletto.
Poeta e scrittore con i piedi per terra ama
raccontare i fatti della vita quasi come un cantastorie.
Con il Dialetto si pizzica e si morde le labbra, con la Lingua Madre
protesta e non s'appaga.
Vive lo Stretto con grande intensità, e con esso ha stipulato un patto
che lo vede messaggero di bellezze attraverso le immagini delle sue più
sfortunate creature. Ama le tinte forti, decise,
e i contorni netti.
Si dichiara felice di far parte della schiera degli
altri amici di Colapesce.
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Francesco,
il tuffatore dello Stretto
Mentre
Cola perde un fratello, Scilla gliene trova un altro.
Il primo era fratello di sangue e di silenzi pieni di attese; il secondo,
Francesco, è fratello di mare; lo stesso mare che Cola respira.
Francesco ha cuore e anima pervasi dalla malia dello stretto.
Si sente egli stesso mare e silenzioso
turbamento blu.
Soggiace con sapido piacere all'attrazione incondizionata di andare verso un
mondo denso, fatto d'acqua e di sale e sprofondato nella notte.
Pure lui, si
tuffa verso l'ignoto, dove l'attesa diventa sovrana, ma ha l'occhio attento
e pronto ad accogliere nuove meraviglie.
Come un paladino, perdutosi nelle tradizioni di queste terre
assolate e ingrate, combatte contro i predoni dello
stretto e sogna. Sogna,
come ogni amico di Cola, che venga un giorno in cui l'uomo ritrovi il mare e
che ritrovandolo lo consideri vera fonte di rigogliosa
biodiversità.
Vuole con determinazione che i suoi figli e figli dei suoi figli e i figli
di tutti possano vivere, ancora, la struggente e intima bellezza dello
Stretto, godendo delle emozioni che
gli incredibili suoi abitatori regalano a chi sa
veramente amare il mare.
Ogni volta che si tuffa, attende con fiducia le creature
marine e si affratella ad esse con
umiltà, facendosi portavoce di loro tra gli umani.
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Francesco,
il professore dei pesci
Docente, conferenziere, scrittore.
L’anima della biologia marina, da lui esplorata con
dovizia di particolari e con bellissime illustrazioni, diviene indagine di
alto livello scientifico.
Il suo lavoro di studioso viene considerato, nel panorama europeo della
ricerca, impronta attiva del nostro tempo. |
Uccio, 'u galatotu
Matteo,
conosciuto come Uccio, ha un legame da sempre con Cola.
Come Cola, appena ha
guardato oltre le mura di casa, ha incontrato il blu del mare. Un blu di
vento e di sole, che sa di sapienza antica, di avventura e di sale. E ha
trovato naturale abbandonarsi al mare e alle sue storie che profumano di
leggende, di viaggi dentro l'anima, di silenzi di respiro e urla di
tempesta, di remi che affondano nell'acqua e di pensieri che scendono nel
profondo dello Stretto.
Uccio è nato di fronte ad un ridotto spazio di mare, spesso difficile e
duro, ma a volte di una dolcezza infinita che non vorrebbe mai farti andare
via, e al mare ha concesso l'anima.
Ed è nell'amore atavico verso il mare che si è unito a Cola,
oltrepassando il legame di sangue e diventando fratello di vita.
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Paolo, il folletto
Paolo il folletto abita lontano, in un
mondo di sottili nebbie, per certi aspetti incerto, come quello di Cola. Anche lui
è uno che lotta, con tutto sé stesso, contro l'indifferenza e i
soprusi che
la vita degli altri gli infliggono. Le sue guerre si scatenano con dolce furore nel
sangue ribelle e nel cuore, il quale sa ancora piangere e ridere, mentre
naviga nei tormenti dell'anima.
Paolo
naviga, naviga nel mare dell'umanità.... Naviga senza mai affondare... e
scrive, scrive poesie struggenti..
Paolo, il lungo
Paolo
il lungo si portava nel corpo il fuoco dell'Etna, che, nonostante la lontananza dai luoghi
natii, sfavillava ancora negli urli di battaglia.
Per nostra fortuna le
forze demoniache erano state indirizzate verso una calda e
interminabile ricerca poetica.... Infatti, il campo di conquista
era situato tra
le poesie d'amore di mezzo mondo, che poi traduceva e regalava ai suoi pochi amici..
Nonostante le apparenze Paolo il lungo era innamorato e amava a modo
proprio tutta
l'umanità e navigava con ostinazione lungo isolate rotte senza mai approdare...
D'animo era un poeta, ma non ha avuto
il tempo di cimentarsi a
scrivere, perché, diceva, il
suo tempo era assorbito dalla lettura delle poesie
scritte dagli altri...
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Gianni,
il Cantore
Gianni
il cantore, poeta, menestrello e cantastorie, vive con l'anima la
sicilianità dei messinesi e ne narra con la voce gli aspetti
folkloristici, ma soprattutto con i suoi versi coglie gli stati d'animo
più intimi, per un certo verso più malinconici, quasi tragici.
Un messinese è sempre calato nell'atmosfera della tragedia, negli aspetti
più quotidiani o più sentimentali. E' una eredità inalienabile
che si porta dentro con coscienza sopita, con un dolore esistenziale di
coloro che sanno che la fine può giungere inattesa, all'improvviso.
Quando Gianni canta, anche le canzoni più folcloristiche, la sua voce
veicola questo senso dell'attesa e della coscienza della perdizione. Se
poi scrive d'amore riesce a fondere appieno la malinconia e il desiderio
di darsi agli altri. Anche lui come 'Cola.
Sara, voce e cuore di Sicilia
Sara, la cantatrice del mare, della terra e del sole,
canta i sogni e le lacrime degli uomini;
solitaria presenza sa trarre dal suo profondo, cose vecchie e cose nuove.
Lei sa cantare d’amore, di vento, di lavoro,
di ninna nanne, di dolore,...di mare….antica è la sua voce, di bambina il
suo cuore; il suo sguardo senza tempo và indietro e va avanti…la sua voce
cerca, trova e sussurra canzoni che poi canta a voce spiegata.
Racconta una terra ed il suo canto smarrito; come Vestale ne tiene acceso
il sacro fuoco e soffre nel tentativo di non farlo spegnere; si accorge
che tutto cambia, tutto si consuma e niente rimane immutabile.
Il suo amore è perpetuo, non fatuo, eterno…
Lei sa guardare il mare ed
afferrarne il canto, sono le sirene a parlarle…concitate presenze, le
raccontano le storie segrete, le svelano tesori;…..
lei sa guardare la terra ed il sole e loro le confidano il loro segreto.
Lei raccoglie tutto nella conca segreta del suo femmineo essere…e canta,
solitaria ed unica presenza.
Anna, la
raccontastorie
Anna
è una persona che ha fatto della poesia il suo secondo mondo.
Si definisce una raccontastorie perchè ritiene che il mondo non possa
vivere senza nutrirsi di fantasia.
La fantasia di Anna ha un nome: " il Sogno ".
Il sogno è la sua
zattera di salvataggio per sfuggire ai continui naufragi della vita.
Lei ha incontrato vari compagni di viaggio con
i quali ha condiviso sogni e realtà, gioie e tristezze, ansie e
speranze.
Un giorno seguendo la scia luminosa di un poeta jonico si è imbattuta in
Colapesce ed è rimasta impigliata nella sua rete...
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Alberto,
Alepo pesce
Alberto vive sotto il mare in un viaggio-avventura-sogno.
Pensieri,
annotazioni e disegni riempiono le pagine di diari in cui il ricordo
sopravvive come calligrafia, colore, emozione.
Ritorna a vivere solo sotto il mare, e ad ogni ritorno racconta agli
amici e si racconta.
Ogni parola, ogni
disegno, ogni singolo tratto di penna racchiude un frammento della sua
anima in un’avventura di altri tempi, in cui animali fantastici si
lasciano avvicinare e ritrarre, perché la loro
anima è anche la sua.
Senza presunzione di perfezione o di abilità artistica, perché una
murex o un conus sono più bravi di noi uomini a costruire
architetture o paesaggi.
I riflessi nelle scaglie di un pesce o nell’interno di una conchiglia
sono una sfida all’imitazione, che sempre perdiamo.
Protesilao,
primo tra il popolo
Cacciatore d'immagini,
rispetta la vita in tutte le sue manifestazioni, silenziosamente
opera e lavora non esitando a dar spazio ai migliori e con loro mai in
competizione ma leale condivisore di valori e finalità.
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Lia, thalassa
Lia
ha preso dal mare la parte migliore di se stessa e prova a raccontarla con
le parole che ha imparato fin qui.....
La sua faccia di marmo fuoriesce dall'onda e resta
incerta, sotto la luce dell'alba e del tramonto... la
luce cambia e poi regolarmente scompare e anche lei
scompare, riaffonda nel tepore dell'acqua che la copre interamente come una
madre gelosa.....
E' raro che il suo corpo emerga del tutto, i sogni stanno giù e anche
le mani lunghe e nervose del mare stanno giù... ma
quanta gente sta giù e quante cose! I velieri
ubriachi, le fontane d'alghe impietrite, i coralli pungenti come lucidi
coltelli rossi e bianchi dalla pelle d'angelo, i miti, gli eroi, le loro
voci, i loro occhi spalancati sugli eterni silenzi, occhi senza ombre, occhi
lucidi e tondi, senza ciglia, senza soluzioni di sereno riposo, sempre
all'erta, senza sonno......
Chi cerca il mare? Chi vuole thalassa scolpendo vulcani e terre
verdi?
In questo cerchio mediterraneo si celebra la tragedia di una vita limitata e
sotto il cerchio si recita la sua immortale esistenza.... Un
teatro di cui Cola sorregge lo scenario più fragile, più ardente, più
dimenticato, l'isola di Lia...
e da qui che lei si apre
percorrendo le ruvide tele del proscenio immerso,
come thalassa che raccoglie Cola e lo culla con la musica roca della risacca
e con le parole che ha imparato fin qui.....
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Diana, la zingara bionda
Diana
vive e sogna davanti al mare, nella terra di Persefone.Dolcemente
complicata, contraddittoria,
curiosa, diffidente, razionale, istintiva, in
conflitto tra desiderio di libertà e bisogno di appartenenza, è una donna
che si rifiuta di scegliere tra Atena e Afrodite.
Ha voglia di ritrovarsi interamente nelle sue ambiguità e come Persefone
abita la notte e la luce.
Ama il mare, il sole, le persone che la amano, i vecchi film, i nuovi amici,
la poesia, la musica, tutto ciò che prende, che accende la vita.
Il suo colore è il nero che comprende tutti i colori, il suo colore è il
rosso, cuore delle emozioni.
Il suo fiore è la rosa, simbolo indecifrabile.
Gli anni non le hanno portato la saggezza.
Se fosse un animale sarebbe una gatta che esige la libertà e le carezze, il
rifugio sicuro e i momenti randagi.
Se fosse un oggetto sarebbe lo specchio, da cui apprendi che l'altra faccia
del fascino è il lato oscuro.
Le sue "parole importanti" in associazione libera:Complicità, Amore, Gioco,
Emozione, Mistero, Sogno, Condivisione, Autenticità, Contatto, Vita.
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Luca,
fisico pensatore
E' figlio
prediletto, tagliato in due anche lui.
Ama il viaggio e si avventura tra i popoli della terra e la sua anima di
poeta.
Infaticabile, cerca le ragioni dell'esistenza negli eventi regolatori del
mondo e nella loro astrazione scientifica, ma, spesso, pensa di trovarle nei
volti segnati dalla sofferenza degli ultimi, negli occhi senza speranza di
popoli oppressi dalla fame o dalle guerre, nella luce del sorriso dei
bambini che chiedono aiuto, nel dolce tepore di una pelle amica.
Per sua natura, dà e cerca conforto nelle parole del cuore e spera in una
umanità più giusta e solidale.
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Roberto, semplicemente un'onda
Roberto è nato e vive al freddo, lontano dalla costa, ma come Cola ha
un'affinità elettiva con il mare.
Come lui ha bisogno di esplorare il mare e di conoscere i suoi abitanti con
la libertà e la semplicità che solo l'apnea può dare.
Perlustrare fondali remoti dove forse nessuno è passato prima, vedere sotto
il pelo dell'acqua quello che nessun altro riesce a vedere anche se è sotto
agli occhi di tutti, nuotare in solitudine sospeso nelle tenebre della
notte, instaurare con gli animali marini un rapporto di conoscenza e di
rispetto assoluto della vita sono le vie con cui la sua anima ha imparato a
trovare quella metà che sulla terra gli manca.
La tecnologia lo aiuta e cattura per lui la luce dei fondali marini
permettendogli di condividere le immagini che ha nel cuore con coloro che
ama e di conservarle fulgide fino al successivo incontro con il mare.
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Leobrogno, voce antica
dello stretto
Continuamente
inquieto, come i fondali dello stretto.
Perso nella perenne ricerca di Itaca, la casa,
il rifugio, la pace.
Talvolta Cassandra di sventure che solo i
ciechi non vogliono vedere.
Flebile suono proveniente dal fiato dell’uomo
ed avviluppato nei turbini di una conchiglia.
Segnale lanciato, un tempo, nella nebbia, dai
naviganti che si muovevano in acque perigliose.
Nessun radar potrà salvarci se non ascoltiamo
con il cuore le vibrazioni prima dei suoni, le intuizioni prima delle
immagini.
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Cicciu, la Luna
Quando,
tra l’ultima doglia ed il primo vagito, la vita lo accoglie, Cicciu
comprende subito la volubilità del suo essere.
La luna piena, che annegava di luce le sponde dell’antico Stretto, gli aveva
offerto i suoi raggi ora che si affacciava alla vita.
Cicciu cresce frastornato, tra lo sferragliare di un treno e le righe di un
compito troppo difficile.
Sempre un passo dietro la sua sottile ironia, affronta il mondo con piglio e
distrazione riuscendo a portare il peso delle sue idee spesso troppo grandi
per la saccoccia che gli fu consegnata appena fuori dal canale della vita.
Ancora oggi, se guardate la luna appena sorge dietro le montagne calabre,
scorgerete il volto rubicondo di quel bambino che è rimasto a contare i
sassolini colorati sulla spiaggia, mentre il mondo gli passa accanto, per
sua fortuna scansandolo.
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