Violette
Pei campi e su le rive, a piè de' tronchi" coglievamo da bambine le
timide violette.
Per farne omaggio alla maestra, alla statua della Madonna, per abbellire
in cucina la credenza con le viole nella boccetta dell' inchiostro,
diventata un portafiori.
Un pomeriggio domenicale, dopo il Vespero, mentre io e le mie amiche
tornavamo a casa "recando in mano un mazzolin di viole", fummo fermate
da un giovanotto dall' aria cittadina che ci offrì 20 lire per uno dei
nostri mazzetti.
Scelse il mio.
Con le 20 lire ( il mio primo guadagno) andammo a prendere le mentine
verdi dalla Nilde, nella cui bottega si trovava di tutto.
Mi sono sempre chiesta:
-
che il bel giovanotto abbia donato le violette alla mia maestra che
viveva a pensione dalla Lice ?
La nostra maestra, giovane e bella, lontana da casa, spesso arrivava a
scuola in ritardo con gli occhi sognanti.
La Lice sussurrava di strani rumori nella camera della sua inquilina.
Pasqua