www.colapisci.itL'uomo che diventa pesce per necessità o per scelta


Violette

 

Pei campi e su le rive, a piè de' tronchi" coglievamo da bambine le timide violette.
Per farne omaggio alla maestra, alla statua della Madonna, per abbellire in cucina la credenza con le viole nella boccetta dell' inchiostro, diventata un portafiori.
Un pomeriggio domenicale, dopo il Vespero, mentre io e le mie amiche tornavamo a casa "recando in mano un mazzolin di viole", fummo fermate da un giovanotto dall' aria cittadina che ci offrì 20 lire per uno dei nostri mazzetti.
Scelse il mio.
Con le 20 lire ( il mio primo guadagno) andammo a prendere le mentine verdi dalla Nilde, nella cui bottega si trovava di tutto.
Mi sono sempre chiesta:
- che il bel giovanotto abbia donato le violette alla mia maestra che viveva a pensione dalla Lice ?
La nostra maestra, giovane e bella, lontana da casa, spesso arrivava a scuola in ritardo con gli occhi sognanti.


La Lice sussurrava di strani rumori nella camera della sua inquilina.

 

 

 

Pasqua

 

   

 

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