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Phylum Ochrophyta / Phaeista / Limnista

Genere
Cystoseira

Clas.  Fucistia / Phaeophyceae

Ord.    Fucales

Fam.   Sargassaceae

   


Nel genere ramificazioni laterali.
In alcune specie (non cespitose) l’unico cauloide è fissato al substrato tramite un disco basale a contorno arrotondato (C. barbata) o da proliferazioni apteroidi che si irradiano dalla base del cauloide e che possono risultare indipendenti o più o meno saldate fra loro (C. mediterranea).
In altre specie (cespitose) da uno stesso disco basale si dipartono più cauloidi (C. crinita, C. amentacea v. stricta, C. foeniculacea) in seguito ad un accrescimento simpodiale dell’asse della plantula. Il cauloide si presenta di solito come un asse cilindrico, per lo più semplice o talvolta ramificato; in alcuni casi (C. barbata, C. crinita) il suo apice sopravanza nettamente il livello di inserzione delle ramificazioni primarie (apice prominente), mentre in altre specie l’apice è come racchiuso tra le porzioni basali delle ramificazioni primarie che si inseriscono nella zona immediatamente sottostante (C. brachycarpa) per cui risulta appena visibile (apice non prominente). Un ulteriore carattere relativo all’apice è l’eventuale presenza/assenza sulla sua superficie di processi spinosi (apice spinoso o liscio).
Le dimensioni di solito cospicue dei talli sono conseguenti all’attività di cellule meristematiche presenti all’apice del cauloide e di tutte le ramificazioni laterali ma in queste alghe, oltre all’accrescimento apicale, si realizza anche un accrescimento in spessore del tallo determinato da un meristoderma superficiale le cui cellule vanno incontro a divisioni periclinali ed anticlinali.
Spesso comunque il cauloide mostra un accrescimento limitato ed è lungamente sopravanzato dalle ramificazioni primarie i cui primordi si inseriscono con un andamento spiralato immediatamente al di sotto o in prossimità dell’apice; con la formazione di nuove ramificazioni primarie quelle più vecchie raggiungono il loro completo sviluppo e progressivamente vengono eliminate per cui sul cauloide si osservano cicatrici di rami ormai caduti o piccoli monconi che, in alcune specie, possono dare origine a nuove ramificazioni avventizie.
Le ramificazioni primarie possono risultare sia cilindriche che parzialmente o totalmente appiattite e talvolta provviste di una sorta di nervatura mediana; il loro accrescimento è continuo ma, come già accennato, all’inizio della stagione sfavorevole vengono in parte eliminate.
Nelle specie tofulifere il loro sviluppo si realizza in due tappe: inizialmente compare una protuberanza rigonfia, liscia o spinosa e delle dimensioni di una piccola oliva (tofulo), che col tempo assumerà il significato di struttura di riserva; successivamente, dopo un periodo di quiescenza, all’apice del tofulo prenderà origine la ramificazione vera e propria. Quest’ultime sono caduche ma, al pari del cauloide, anche i tofuli sono perennanti ed al momento della ripresa dell’attività vegetativa riformeranno nuove ramificazioni primarie che quindi vengono completamente rinnovate anno dopo anno. Le ramificazioni secondarie, come pure quelle di ordine superiore, mostrano di solito uno sviluppo acropeto e si inseriscono secondo una spirale nel caso di assi cilindrici o subcilindrici ed in modo alterno e distico quando gli assi risultano appiattiti. In molte specie sia le ramificazioni primarie che quelle di ordine superiore sono provviste di processi spinosi sparsi o più o meno addensati, di forma e dimensioni quanto mai variabili.
Dal punto di vista ontogenetico sono ramificazioni di ordine superiore ad accrescimento limitato che comunque, al pari dei ramuli di ultimo ordine, possono presentare cripte pilifere e strutture riproduttive.
A parte qualche rara eccezione tutte le specie del genere Cystoseira presentano cripte pilifere sulle ramificazioni laterali. Di origine epidermica, a maturità appaiono come piccole cavità che si affondano nella zona corticale dell’alga e che comunicano con l’esterno tramite un piccolo ostiolo dal quale fuoriesce un ciuffo di peli non pigmentati. Di solito l’ostiolo è situato a livello della superficie ma in alcune specie (C. humilis) il bordo dell’ostiolo si solleva per cui la cripta assume l’aspetto di una piccola pustula prominente (cripte pilifere pedicellate).
Quanto mai variabile è viceversa la presenza/assenza come pure la Cystoseira il tallo è costituito da un disco basale, da uno o più cauloidi e dalle aerocisti o vescicole gassose, in pratica cavità che si formano nello spessore del tallo e che contengono gas, il cui ruolo è chiaramente quello di facilitare il galleggiamento.
La loro eventuale formazione, il loro numero ed il loro successivo sviluppo dimensionale sono comunque caratteri spesso correlati con le condizioni ambientali e con la fenologia delle singole specie.
In Cystoseira, come del resto in tutti gli altri generi appartenenti all’ordine delle Fucales, le strutture riproduttive sono protette ed alloggiate in concettacoli che, come le cripte pilifere, sono cavità della zona corticale comunicanti con l’esterno tramite un ostiolo. I concettacoli compaiono di solito sui ramuli di ultimo ordine (posizione assiale) o alla base di processi spinosi fertili nelle specie che ne sono provviste (posizione basale); raramente appaiono isolati e più spesso sono raggruppati in aree fertili, definite con il termine di ricettacoli e situate di solito agli apici delle ultime ramificazioni o talvolta anche in posizione intercalare.
Nel caso di ricettacoli assiali, a maturità, essi assumono di solito una forma affusolata o fusiforme e possono risultare semplici, biforcati o anche variamente ramificati, mentre nelle specie provviste di processi spinosi fertili la cavità del concettacolo può occupare solo la porzione basale del processo spinoso o interessare anche parte dell’asse su cui è inserito. Sempre in riferimento ai concettacoli basali in alcune specie i processi spinosi fertili sono dispersi lungo i ramuli, mentre in altre risultano molto ravvicinati o anche concrescenti per cui il ricettacolo assume un aspetto compatto, con un diametro superiore rispetto alla porzione sterile sottostante e con spine laterali che rappresentano le estremità sterili dei processi spinosi.
Nella maggior parte delle specie di questo genere i concettacoli sono per lo più ermafroditi con le strutture femminili (oogoni) alloggiate nel pavimento del concettacolo mentre le strutture maschili (anteridi) si sviluppano su parafisi ramificate inserite sulle pareti laterali.
 

Testo estratto da  www..sma.unifi.it

www.sma.unifi.it/upload/./catalogo_alghe/./Schede brune/Cystoseira

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