|
Il polpo e la scimmia
La regina del Riugu...
Ma prima di tutto bisogna sapere che il Riugu è una specie di regno in fondo al mare e
che la reggia ha un palazzo meraviglioso... La regina del Riugu, dunque, era malata e il
Re si dava alla disperazione. Sembrava che ogni speranza fosse da perdersi quando un
medico suggerì:
- Il rimedio ci sarebbe. Soltanto è un po difficile procurarselo.
Bisognerebbe dare da mangiare alla regina il fegato di una scimmia.
Il fegato di una scimmia? Ma quale mai tra gli abitanti del regno subacqueo sarebbe potuto andar sulla
terra a cercare il necessario rimedio? Pensa e pensa; finalmente si trovò.
Ci andrà il polpo! Con tutte quelle sue numerosissime gambe!
Il polpo che allora non era molle molle come divenne in seguito, ma aveva le sue brave ossa che lo
sostenevano affacciò qualche difficoltà, però alla fine si mise in viaggio.
Emerse dal fondo del mare, traversò la gran distesa dacque, approdò allisola
delle scimmie.
Proprio vicino alla
spiaggia cresceva un albero e sullalbero, aggrappata a un ramo, una scimmia stava
facendo laltalena. Il polpo fece un bellinchino alla scimmia, cominciò a
discorrere, raccontò di essere un cittadino del Riugu, di esser venuto a visitare
quellisola, di averla già, girata in lungo e in largo. Ormai era sulla via del
ritorno.
Dolce cosa ritornare a quel regno beato dove gli alberi erano carichi dogni
sorta di dolcissimi frutti che si potevano cogliere senza timore di bastonate e di frecce! La scimmia si invogliò:
- Ci verrei volentieri... Solo una visitina... E fare una scorpacciata...
Ma come si fa? È lontano. Cè il mare e io non so nuotare.
- Se non si tratta che di questo incoraggiò il polpo
ci penso io. Ti porto nel Riugu e poi ti riporto qui... No, nessun
disturbo... Un piacere, anzi. Per me sarà un vero piacere.
La scimmia montò sulla groppa del polpo, il polpo si buttò nellacqua e siniziò il viaggio
verso il regno del Riugu.

Quando furono un bel po distanti dalla riva, il polpo sinformò:
- Voi scimmie ce lavete il fegato?
- Il fegato? Certo lo abbiamo. Perché me lo domandi?
- Perché te lo domando? Eh, il perche cè! Ma se hai il fegato tutto va bene.
- Come va bene?
Ormai erano lontanissimi dalla riva; la scimmia non sapeva nuotare e il polpo finì per raccontare
ogni cosa: che la regina era malata e che i medici le avevano prescritto il fegato di una scimmia.
Pensate che allegria per la povera scimmia! Tuttavia non si smarrì danimo.
- Oh come mi rincresce! - esclamò - Perchè non me l’hai detto
prima?
- Brava! replicò il polpo.
Non saresti venuta.
- Perché non sarei venuta? Che cosa vuoi che mi importi di un fegato? Noi scimmie ne abbiamo tre o quattro, di fegati.
Però non li portiamo sempre con noi.
- Come, non li portate sempre con voi?
- No. Li prendiamo o li lasciamo secondo che occorre. Io, il mio, quello
che adoperavo ora, lho lasciato appeso allalbero. Se me lo dicevi...
- Come si fa, allora?
- Torniamo a riprenderlo. Altrimenti il viaggio è inutile. Quando poi
tornerò allisola troverò gli altri miei fegati.
Il polpo, grullo, riportò la scimmia alla sua isola. La scimmia, svelta svelta, si arrampicò sulla vetta
dellalbero, proprio in cima e di lassù ringraziò:
- Caro amico, ti sono davvero riconoscente.
- Hai trovato il fegato? Scendi. Si fa tardi.
- Lho sempre avuto, il fegato. Ma non scendo. Della tua regina non
mi importa un fico secco. Mi preme invece, e molto, la mia pelle. Addio, caro, addio!
Spiccò un salto, raggiunse un altro albero, spiccò un altro salto e sparì nella foresta.
Al polpo non restò che di tornare al Riugu con le mani, cioè con le zampe vuote.
Il Re, udita la storia, lo trattò di imbecille, di cretino, di idiota; poi diede l'ordine che al polpo si
togliessero squame, pinne, ossa.
Lordine fu eseguito: e il povero polpo disossato, denudato, percosso, fu cacciato infine fuori del Riugu a errare negli oceani molle e
gonfio come è tuttora.

Al contrario di quanto racconta la fiaba,
il polpo è uno degli animali
più intelligente e più dedito alle cure parentali
della prole
Cola

www.colapisci.it
|